Intervista Radio Internazionale Genk

Intervista di Michele Santelia a Sara Maino, in diretta su Radio Genk, sabato 20 gennaio 2024. L’argomento è il progetto di installazione sonora Satellite liquido selezionato da La semaine du son 2024, in mostra al Museo degli Strumenti musicali (MIM) a Bruxelles, da martedì 23 a domenica 28 gennaio 2024.
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Performance sonora – Bruxelles

La Semaine du son / De week van de Klank

A memoria di lingua / Onomatopee glaciali
performance di registrazione corale ispirata dal suono dei ghiacciai
ideata e condotta da Sara Maino

28.01.2024 15.00 > 16.00
MIM (Foyer Mahillon) – Musée des Instruments de Musique
Bruxelles

con la partecipazione del Circolo Trentino di Bruxelles e del pubblico

Ho cercato di transcodificare i suoni dello scioglimento dei ghiacciai in Trentino, presenti nell’archivio digitale del progetto “Un suono in estinzione”, in un linguaggio di onomatopee che il pubblico imparerà durante la performance. Cercheremo di riprodurre questo linguaggio con la capacità vocale di ogni partecipante e di registrarlo per la memoria futura.

Evento ideato nell’ambito dell’installazione sonora
Satellite liquido / lingua e memoria del ghiaccio
di Sara Maino

Installazione sonora – Bruxelles

La Semaine du son / De week van de Klank

Satellite liquido / lingua e memoria del ghiaccio
installazione sonora dedicata a Bruxelles e ai miei ghiacciai
ideazione e realizzazione Sara Maino

23.01.2014-28.01.2024
MIM (Foyer Mahillon) – Musée des Instruments de Musique
Bruxelles

Sara Maino
regia, registrazione e composizione sonora
visual (fotografie, olio su tela, disegni)

Lucie Mesuret
assistente di realizzazione, registrazione e montaggio composizione sonora

Enrico Pigozzi
assistente di realizzazione, consulenza tecnica

Giorgio Briani
consulenza sonora e musicale

con la collaborazione
Bambine e bambini del laboratorio di improvvisazione teatrale della Maison des cultures et de la cohésion sociale de Molenbeek Saint-Jean
Circolo Trentino di Bruxelles
Coro Castel Penede di Nago (TN)

con la collaborazione scientifica
Fondazione Museo Civico di Rovereto
Commissione Glaciologica SAT

Con il sostegno
Provincia Autonoma di Trento – UMSe Coesione territoriale e valorizzazione del capitale sociale trentino all’estero – Ufficio Partenariati internazionali e interventi all’estero

Lontano da qui
c’è una lingua che sta scomparendo 
– quella dei ghiacciai. 
Se noi la impariamo ora, 
sarà custodita per sempre.
Sara Maino

L’installazione sonora “Satellite liquido / lingua e memoria del ghiaccio” presenta le voci delle cittadine e dei cittadini di Bruxelles che interpretano i rumori prodotti dallo scioglimento dei ghiacciai trentini in relazione con il suono delle fontane della città. Il progetto trae ispirazione dall’archivio digitale “Un suono in estinzione” dedicato al ghiacciaio dell’Adamello. L’obiettivo di questa azione artistica partecipativa è quello di salvare i suoni memorizzandone la voce. La voce del ghiacciaio è vista come una lingua in pericolo; la lingua di un gruppo etnico in via di estinzione. Ma il processo di apprendimento di questa lingua – intrapreso attraverso il percorso partecipativo – implica un diverso rapporto tra essere umano e natura, dove, attraverso l’interiorizzazione di sentimenti ed emozioni in riferimento a realtà ignorate o incomprese, si instaurano conoscenza e consapevolezza. Ci si propone però, nel delicato equilibrio tra lamento e flusso di energia, di infondere speranza attraverso la bellezza della relazione. L’obiettivo è anche quello di mostrare una connessione glocale: Bruxelles e i ghiacciai del Trentino sono legati da un sistema liquido complesso e dall’azione umana non mediata.

Performance a San Francisco

I CAN SPEAK
a poetry performance
by Marina Kazakova (BE) & Sara Maino (IT)

Production 2023

Supported by Science Communication Funding of LUCA School of Arts.
Premiered at TomorrowToday (LA, USA) and Specs’ Twelve Adler Museum Cafe (SF, USA) in December 2023.

Description
“I Can Speak” is a poetry performance presented by Marina Kazakova and Sara Maino. Loosely autobiographical, it incorporates poems composed and recited by the two authors, along with their individual monologues. It unfolds around memories revisited by the two poets, highlighting key moments in their lives that pushed them in discovering their own language — the language of poetry.

The show is dedicated to depicting the most crucial process that every person must undergo at some point—the process of “gathering” or “concentrating” one’s personality, discovering the language of your own.

This is a journey through the thorns of the contexts in which we are raised towards the stars of self-discovery.

Marina does this journey from the culture of silence, the environment of the crumbling of the Soviet regime. It is in silence that poetry, like prayer, arose in her. In contrast, Sara’s poetic journey originates from the meadow of Monte Velo in Trentino, Italy — a mythical gathering place where stories are shared in a circle every Sunday.  The tales shared here connect the Trentino valleys to Sicily, Africa to Lake Garda; they traverse the ocean, reach America, and then return to a thousand meters Velo. At the same time, the meadow is encircled by  mountains that obscure the horizon, creating a sense of confinement.

“I can speak” is both the voice of two artists in a challenging time, and the birth of a unique creative speech act.

Performance a Los Angeles

I CAN SPEAK
a poetry performance
by Marina Kazakova (BE) & Sara Maino (IT)

Production 2023

Supported by Science Communication Funding of LUCA School of Arts.
Premiered at TomorrowToday (LA, USA) and Specs’ Twelve Adler Museum Cafe (SF, USA) in December 2023.

Description

“I Can Speak” is a poetry performance presented by Marina Kazakova and Sara Maino. Loosely autobiographical, it incorporates poems composed and recited by the two authors, along with their individual monologues. It unfolds around memories revisited by the two poets, highlighting key moments in their lives that pushed them in discovering their own language — the language of poetry.

The show is dedicated to depicting the most crucial process that every person must undergo at some point—the process of “gathering” or “concentrating” one’s personality, discovering the language of your own.

This is a journey through the thorns of the contexts in which we are raised towards the stars of self-discovery.

Marina does this journey from the culture of silence, the environment of the crumbling of the Soviet regime. It is in silence that poetry, like prayer, arose in her. In contrast, Sara’s poetic journey originates from the meadow of Monte Velo in Trentino, Italy — a mythical gathering place where stories are shared in a circle every Sunday.  The tales shared here connect the Trentino valleys to Sicily, Africa to Lake Garda; they traverse the ocean, reach America, and then return to a thousand meters Velo. At the same time, the meadow is encircled by  mountains that obscure the horizon, creating a sense of confinement.

“I can speak” is both the voice of two artists in a challenging time, and the birth of a unique creative speech act.

Quaderno armeno a Trento

INVITO 

24 novembre 2023, ore 17.30 
Biblioteca Comunale di Trento 
Sala degli Affreschi
Via Roma, 55

Presentazione del libro
“Quaderno armeno. Hotel Praha, Yerevan” 
di Sara Maino – Nous Editrice 2023

“Un diario-racconto di straordinaria efficacia descrittiva e insieme capace di andare in profondità, di scavare nel proprio mondo e nel mondo dell’altro senza timore di far emergere la verità scomoda della difficoltà di potersi accettare nella propria diversità”.
Dalla prefazione di Pietro Kuciukian

L’autrice dialogherà con Francesca Fattinger, mediatrice artistica, scrittrice e giornalista
e Giancarlo Sciascia, manager culturale.

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